Il Poderino Bellavista si trova nel comune di Castellina Marittima che sorge nello scenario caratteristico del paesaggio toscano: colline coltivate a olivo, vite e grano, filari di cipressi e rigogliosa macchia mediterranea, habitat naturale di cinghiali e altri animali selvatici. Tra i monumenti si ricorda la settecentesca Chiesa di San Giovanni Battista, al cui interno sono ancora visibili due colonne in alabastro che facevano parte dell'antico altare. L'estrazione dell'alabastro ha segnato la storia di Castellina ed è possibile visitare l'Ecomuseo dell'alabastro. Il territorio comunale offre una rete di percorsi verdi ideali per gli amanti delle passeggiate e delle escursioni in bicicletta. In una vecchia cava fuori dal paese si trova un campo per l'addestramento e la pratica del tiro con l'arco, attrezzato con sagome naturali. Tra gli eventi del territorio si segnalano il festival Musica Wiva, diventato negli anni una vetrina importante per molte band musicali emergenti, e la Sagra della Cucina Povera, con specialità gastronomiche che ripropongono antiche ricette tradizionali. Benessere fisico e vivibilità ambientale, mare, collina e città d'arte. Soggiornando a Castellina si può riportare a casa la pienezza di una vacanza toscana.
Dall'agriturismo si può raggiungere in giornata l'enorme patrimonio artistico e culturale di
Oltre alle città artistiche di rinomata fama e indiscusso patrimonio culturale a pochi chilometri si possono visitare molteplici borghi storici pieni di storia e di quel fascino fatto di sapori antichi che solo la Toscana riesce a dare. Tra questi citiamo:
Castiglioncello è situata in una posizione privilegiata dal punto di vista panoramico, lontana dalle grandi vie di comunicazione, è rimasta fino all'epoca moderna sconosciuta e incontaminata, con le sue lussureggianti pinete e le sue spettacolari scogliere a ridosso del mar Ligure. Da sempre ritrovo di cultura unita a relax e divertimento, Castiglioncello è divenuta celebre negli anni sessanta dello scorso secolo come meta di vacanza di importanti esponenti del mondo del cinema, come Alberto Sordi e Marcello Mastroianni. Ospitò in tale periodo anche il set del famosissimo film di Dino Risi Il sorpasso, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant.
Un luogo immancabile da visitare è Castello Pasquini: fu costruito tra il 1889 ed il 1891 in uno stile che richiamava alla mente quello dei palazzi fiorentini del Medioevo.
Il Monte Pelato (o Poggio Pelato): il monte più alto del comune, con i suoi numerosi percorsi da trekking, la macchia mediterranea, i resti delle miniere di magnesite e meta del percorso rievocativo dei macchiaioli tra stupende vedute delle colline che si "gettano" in mare.
Eventi da ricordare sono:
Il centro del paese è costituito dalla piazza Matteotti, nei pressi della quale si trova la casa natale dell'affermato scultore Italo Griselli. Lungo la via della Libertà si trovano la villa Marchionneschi, di fine Ottocento, e il palazzo Surbone, che fu residenza dei marchesi Ridolfi. A breve distanza si erge l'Oratorio della Santissima Annunziata, di origine quattrocentesca, ma molto rimaneggiato negli anni trenta del XX secolo. Adiacente all'oratorio è ubicato il palazzo del Municipio. La Torre Civica segna l'ingresso al castello medievale che risale al XII secolo nella parte inferiore. Nell'area del castello, in posizione scenografica, si trova la chiesa di Santa Maria Assunta. Dinnanzi alla chiesa, nell'angolo nord-occidentale della vasta piazza, si trova la Guardiola, l'unica torre d'avvistamento del paese, oggi utilizzata come belvedere.
Bolgheri è una frazione del comune di Castagneto Carducci. Sorge al centro della Maremma Livornese, sulle ultime propaggini delle Colline Metallifere. Il caratteristico borgo si è sviluppato attorno al castello medievale che sorge su una modesta altura raggiungibile attraverso il suggestivo Viale dei Cipressi, strada lunga quasi cinque chilometri che ha inizio a valle, sulla via Aurelia, proprio dinanzi al settecentesco Oratorio di San Guido: il luogo è stato reso celebre dai versi di Giosuè Carducci nella poesia Davanti a San Guido (1874). Inoltre, all'interno del paese è ubicato il cimitero monumentale dove fu sepolta la nonna dello stesso poeta, Lucia. Non distante dal nucleo abitato, su un'altura posta a quasi 400 metri sul livello del mare, sorge l'antico nucleo fortificato di Castiglioncello di Bolgheri, con la chiesa di San Bernardo.
In meno di 20 minuti d'auto si raggiungono, a velocità di crociera, i suggestivi anfratti di Castiglioncello, una delle più celebrate località balneari del Tirreno e le spiagge di Rosignano Solvay, Vada e Marina di Cecina. Spingendosi 20 km più a Sud (con una scorrevole superstrada) si arriva alle spiagge di San Vincenzo e Baratti (dove si può visitare la necropoli etrusca di Populonia). Mentre continuando verso Sud si raggiungono le spiagge di Castiglion della Pescaia, Punta Ala famosa località balneare adagiata sulle pendici settentrionali dell'omonimo promontorio e Marina di Grosseto.
A 45 km dal centro di Castellina (sempre in Superstrada) si giunge a Piombino, porto d'imbarco per la napoleonica Isola d'Elba, la "perla del Tirreno" di fama internazionale.
Puntando verso Nord si raggiungono, sempre in tempi brevi, il litorale livornese e le località balneari di Tirrenia e Marina di Pisa.
Tra gli Eventi culturali e musicali da non perdere dei dintorni si segnalano:
La Toscana è sicuramente una delle più importanti regioni vinicole al mondo.
Tra i vini toscani è d'obbligo citare subito il Chianti, il Brunello di Montalcino ed il Vino Nobile di Montepulciano, principalmente a base di uva Sangiovese, e sul lato dei bianchi la Vernaccia di San Gimignano ottenuto dall'omonimo vitigno.
La viticoltura toscana può essere considerata una delle più rappresentative per il vino italiano. Le coltivazioni sono distribuite soprattutto sui terreni collinari e montagnosi, particolarmente vocati per motivi climatici oltre che geologici, e solo in minor parte in pianura.
Le aree viticole sono essenzialmente le colline del Chianti, Chianti Colline Pisane DOCG, nella Toscana centrale; la zona del Mugello a nord; la Val di Chiana a sud; la fascia litoranea. La costante tendenza alla specializzazione testimonia l'importanza della viticultura in Toscana, che si trova al terzo posto in Italia come produzione di vini D.O.C.
Fra i molti vitigni coltivati in Toscana quello più impiantato è senz'altro il Sangiovese, presente con le sue uve in tutte le DOC della regione, e sposato eccellentemente a Trebbiano, Canaiolo o Malvasia Toscana. Oggi accanto a stelle di primaria grandezza come Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano, ci sono zone importantissime come Bolgheri, famosa per i vini a base di Cabernet (Sassicaia) e Merlot, o la maremma grossetana con il Morellino di Scansano e DOC limitrofe.
Tra i vini rossi, il Chianti si produce in otto zone distinte che coprono un vasto territorio della Toscana centrale, attorno al nucleo originale del Chianti Classico. Forse uno dei vini toscani più famosi al mondo, il Brunello di Montalcino nasce in un territorio molto limitato. Dalle uve Sangiovese Grosso si ottiene un vino dalla struttura e dal corpo unici, capace di lunghissimi invecchiamenti, che sviluppa con il tempo profumi e sapori di eccezionale levatura e qualità.
Sempre dalla stessa area provengono poi, vini di maggiore immediatezza e facilità: con le stesse uve del Brunello si produce il Rosso di Montalcino, vino più giovane e fresco ma di grande qualità, con uve moscato il famoso vino da dessert Moscadello di Montalcino ed una varietà di vini che ricadono nella denominazione Sant'Antimo.
Il vino Nobile di Montepulciano ottenuto da una varietà di sangiovese detta localmente Prugnolo gentile è stato definito secoli fa dal poeta Francesco Redi "il re dei vini". Il Carmignano è forse il primo vino a denominazione di origine della Toscana: già nel 1716, infatti, il granduca di Toscana Cosimo III De' Medici ne delimitò la zona di produzione offrendo così al mondo il primo esempio di disciplinare di origine controllata.
Fino a poco tempo, i vini bianchi toscani non godevano di grande prestigio soprattutto a livello internazionale, probabilmente perché la maggior parte venivano realizzati con vitigni considerati, spesso erroneamente di bassa qualità, come la Malvasia ed il Trebbiano.
Oggi le cose stanno cambiando. La Vernaccia di San Gimignano, dall'antico vitigno Vernaccia, ha goduto di una rinascita che ha portato alla sua promozione come primo vino bianco DOCG della regione.
Il Vermentino si è diffuso nelle colline della costa come una varietà di bianco che costituisce una vera e propria promessa. Di recente, inoltre, si è iniziato a produrre bianchi di profondità e complessità con vitigni internazionali come lo Chardonnay, il Sauvignon ed il Pinot Bianco e Grigio, che hanno trovato il clima ideale per la loro coltivazione nelle aree più fresche delle colline della regione.
Come non citare poi, lo storico Vin Santo, orgoglio di molti produttori della regione. Ottenuto con uve Malvasia e Trebbiano parzialmente essiccate ed affinato in piccole botti di legno di rovere dette Caratelli, il Vin Santo può essere un eccellente vino da dessert ma è da provare anche come aperitivo.
La produzione di olio in Toscana risale a tempi lontani ed è attestata fin dalla metà del VII secolo. Dall'oliveto al frantoio, fino all'imbottigliamento, l'olio in Toscana viene prodotto obbligatoriamente all'interno dei confini territoriali della regione, secondo rigidi canoni di qualità. Lo si produce in tutta la Toscana, dal Mugello alla Costa degli Etruschi, nel Chianti senese, fiorentino, aretino, nella Valdelsa e nella Val d'Orcia. La raccolta a mano è ancora il modo più utilizzato per produrre l'olio in Toscana: gli agricoltori, con l'ausilio di pettini, scale e reti, effettuano il distacco del frutto dalla pianta. La frangitura, ovvero la macinatura delle olive per creare una pasta omogenea, viene eseguita tradizionalmente con delle grosse macine di granito che ruotando vanno ad esercitare una continua pressione sulle olive schiacciandole e creando così la pasta da cui si ottiene l'olio.
La Toscana è una regione molto interessante dal punto di vista dell'offerta dei prodotti lattiero caseari. I formaggi toscani sono realizzati con il latte dei pascoli locali, con antiche tecniche e processi produttivi tramandati nei secoli. Una ventina i formaggi di ottima fattura, una decina quelli superbamente buoni, che sembrano essere stati creati per abbinarsi ai due vini rossi più importanti della regione, il Brunello ed il Chianti.
A seconda delle zone della Toscana in cui ci si trova, ci si può imbattere in prodotti tradizionali come i Formaggi di Latte di Capra dell'isola di Capraia o i Formaggi Caprini dell'Alta Maremma e del Mugello. Tra i formaggi che vantano un'antica tradizione, in Toscana spicca il Pecorino Toscano Dop, ottenuto dalla lavorazione di latte ovino. Il pecorino, in Toscana, e più a sud, non viene chiamato formaggio ma comunemente cacio. Le più note produzioni toscane di cacio sono quelle di Cortona, Barga, Pietrasanta, della Maremma, del Casentino, della Valdichiana, del territorio del Chianti, delle Crete Senesi o quelle di Lucardo (Marzolino di Lucardo). Il Pecorino delle Crete Senesi era apprezzato fin dalla metà del '400 (da Papa Pio II).
Tra i più rinomati formaggi tipici toscani troviamo il Grande Vecchio di Montefollonico, leggermente piccante e stagionato circa un anno, il Marzolino del Chianti, ormai una vera e propria chicca la cui produzione è in via di estinzione. Noti e gustosi i vari pecorini, della Garfagnana, di Pienza, o delle Colline Senesi, come altrettanto gustosa la Ricotta di Pecora Pistoiese o il Brusco, caciotta stagionata sempre di Pistoia. Nel grossetano, una prelibatezza è il Guttus, una sorta di gorgonzola di pecora.
Caratterizzata da una grande varietà territoriale e da una natura ricca di profumi, la Toscana è una regione fiera delle sue antiche tradizioni anche nel settore dei Salumi.
Ancora oggi, le famiglie dei ceti medio e basso, anche se vivono in città, verso la fine di Novembre e i primi di Dicembre si recano presso contadini, conoscenti o parenti per ravversare il maiale secondo la tradizione. Il maiale viene macellato per avere una scorta di viveri per tutto l'inverno e parte della primavera. Questo perché in Toscana, come in molte altre parti del paese, le carni selezionate e trattate con sale pepe e altre spezie vengono conservate appese ad un gancio in ambienti freschi ed asciutti.
Numerosa la varietà dei salumi prodotti in Toscana, solo per citarne alcuni: il Prosciutto Toscano DOP e il Salame Toscano. Nel Chianti si prepara la Finocchiona e il Finto Tonno, in Garfagnana sono di casa il Biroldo e il prosciutto Bazzone, nel senese ci sono le Salsicce allo zenzero e la Soppressata, nel Valdarno il Salamino, a Colonnata il Lardo, a San Miniato il Rigatino profumato con finocchio selvatico, a Prato la Mortadella. Numerosi sono anche i salumi preparati con animali allevati alla stato brado che si nutrono di ghiande e frutti, come il cinghiale.
Comunemente per tartufo si intende il solo corpo fruttifero ipogeo che viene individuato con l'aiuto di cani e raccolto a mano. Il tartufo è un alimento estremamente pregiato e ricercato, molto costoso. Le prime notizie certe sul tartufo compaiono nella Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. Nel I secolo d.C., grazie al filosofo greco Plutarco di Cheronea, si tramandò l'idea che il prezioso fungo nascesse dall'azione combinata dell'acqua, del calore e dei fulmini. I tartufi sono relativamente rari, in quanto la loro crescita dipende da fattori stagionali, oltre che ambientali. L'Italia è uno dei maggiori produttori mondiali ed esportatori di tartufi.
In Toscana la specie commestibile più diffusa è anche quella più pregiata, il Tartufo Bianco(Tuber magnatum Pico), mentre più scarsa è la presenza del Tartufo Nero Pregiato (Tuber melanosporum Vitt.). Si trovano però anche altre specie, come il Tartufo Scorzone, l'Uncinato e il Bianchetto.
Il tartufo bianco può arrivare ad essere grosso quanto una mela, e anche di più: ne sono stati trovati di oltre 500 g di peso. Cresce sotto le querce, i tigli, i pioppi nostrani e i salici. Le principali zone di provenienza in Toscana sono: Casentino, Colline sanminiatesi, Crete senesi, Mugello e Val Tiberina. Si differenzia dal bianchetto (con il quale è facile confonderlo) per il periodo di maturazione: quest'ultimo matura infatti da metà Gennaio a metà Aprile. Il tartufo nero pregiato cresce sotto le querce, ma anche sotto i pioppi e i noccioli. È presente in quantità molto limitata in alcune zone della provincia di Firenze (Chianti e Mugello), nel senese e nell'aretino.
La Regione Toscana è, per estensione delle aree boschive, la prima in Italia. La notevole varietà di paesaggi, di tipologie arboree unitamente ad un clima dolce che risente dell'influenza del mare, la rendono particolarmente adatta per la ricerca e lo studio dei Funghi; se ne trovano infatti ancora in abbondanza. Tra le tante specie commestibili spiccano il pregiato e raro da trovare Ovolo. Caratteristico della zona dell'Abetone, nel Pistoiese, è il Dormientedella montagna pistoiese. Questo fungo si caratterizza per il cappello di color variabile dal bianco grigiastro al grigio brunastro. Ad aver ottenuto l'Igp è però un fungo che nasce al confine tra Toscana ed Emilia: si tratta del Fungo di Borgotaro e Albareto e Pontremoli. Questo fungo comprende quattro varietà del genere Boletus. I funghi però più diffusi sono iPorcini. Il periodo di raccolta va da Maggio all'autunno a seconda della zona geografica. Altre varietà di funghi che si trovano in Toscana sono i Prataioli che sono diffusi un po' in tutta la regione così come i Galletti. Di Russule e Lattari sono pieni in autunno i boschi toscani. Poi ci sono i Prugnoli tipici della primavera, le Mazze di tamburo, i Lardaioli bianchi e rossi o paonazzi. Le Famigliole buone sono diffuse soprattutto nel territorio senese e nella Maremma grossetana nel tardo autunno.
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